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FEDERAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI CULTURALI E SCIENTIFICHE
Milano

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Le Pietre di Ica

Tutti conoscono le celebri linee di Nazca, in Perù. Ma sempre dalla stessa zona provengono alcuni reperti archeologici, il cui mistero è altrettanto inesplicabile. In questa zona le precipitazioni sono davvero scarse, ma nel 1961 ci fu una serie piogge anomale. I letti dei fiumi, normalmente secchi, si riempirono al massimo della loro capacità, mentre i fiumi normalmente calmi si trasformarono in un flusso alluvionale. In un piccolo paese, vicino alle linee di Nazca, gli argini del vicino fiume Ica furono profondamente erosi, rivelando diverse centinaia di sassi incisi che erano stati sepolti all'interno di camere sotterranee. Non appena il corso d'acqua si ritirò, questi sassi rimasero lungo gli argini del fiume. 

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La popolazione locale iniziò a collezionare questi sassi scolpiti, ma un fisico del posto, il Dr. Javier Cabrera, osservando alcuni di questi reperti, si accorse di un'evidente anomalia. Uno dei sassi conteneva l'immagine di un pesce appartenente ad una specie ormai estinta.

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La sua curiosità aumentò ed egli andò alla ricerca di altre pietre. Aiutato dagli abitanti locali, ha raccolto ed interpretato negli ultimi 20 anni oltre 11.000 reperti, che ora costituiscono la collezione delle "pietre di Ica".

Le pietre sono di diverse dimensioni. Le più piccole possono essere tranquillamente tenute in mano, le più grandi arrivano circa ad un metro di larghezza. Ma la cosa comune è che tutte le pietre hanno figure incise con una linea continua sulla loro superficie. Il solco dell'incisione appare più chiaro della restante superficie, ma lo strato di ossido che ricopre il sasso è presente anche all'interno dei solchi, dimostra che i disegni sono molto antichi. Questi disegni potrebbero facilmente essere attribuiti ad una delle civiltà precolombiane, se non fosse per il fatto che i soggetti ritratti fanno decadere anche questa ipotesi: troviamo misteriose ed inspiegabili raffigurazioni di dinosauri, di uomini che volano in groppa a pterosauri e chiare scene di trapianti di organi (fegato, reni, cuore, ecc.) e carte geografiche dell'intero pianeta.

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Sophia Melewska, geologa ed antropologa, incaricata di investigare sui reperti, concorda sulla loro autenticità. Dopo lo studio della collezione di Ica, la Melewska definì la scoperta uno "shock intellettuale". Le pietre di Ica sono la prova dell'esistenza di una civiltà avanzata che aveva conoscenze in campo chirurgico, sulla storia passata del pianeta e sulla stessa evoluzione della Terra. Come è possibile questo? Melewska è uno degli scienziati che ora sta tentando di rivolgere l'attenzione del mondo accademico su questa preziosa scoperta. Ma questa è una dura battaglia.

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Al contrario di altri ritrovamenti che possono contenere materiali organici (ad esempio, delle statuette di terracotta spesso contengono frammenti di paglia), le pietre di Ica, essendo di solida roccia, non contengono materiali organici, quindi non è possibile determinarne l'età. La tecnica di analisi al radiocarbonio, infatti, può essere solo eseguita su materiali organici. La superficie di questi sassi, comunque, ha una copertura che è il risultato del deposito di batteri e minuscoli organismi che, nel corso dei secoli, hanno aderito alla superficie. E questo deposito è uniforme su tutta la superficie, anche all'interno delle incisioni. In effetti, il contenuto dei disegni, in particolare gli animali estinti,  dovrebbero fornirci un'idea sull'età dei reperti. Potrebbero dei dinosauri essere sopravvissuti fino a tempi relativamente recenti? Qualche debole prova potrebbe esserci. Alcune specie di animali, creduti estinti, sono stati ritrovati congelati e in buono stato di conservazione. Ad esempio, dei mastodonti (una specie di elefante peloso) sono stati ritrovati nei ghiacci siberiani. I loro corpi erano così preservati che, durante l'autopsia, sono stati trovati nel loro stomaco giunchiglie fresche ed erbe dolci non ancora digeriti. D'altronde nessuna delle pietre raffigura mastodonti e nessun dinosauro congelato è mai stato trovato, mentre gli pterosauri sono vissuti tra i 140 e i 180 milioni di anni fa. Ultimamente le incisioni delle pietre sono state autenticate da alcuni laboratori in Germania. Le analisi petrografiche più recenti collocano le pietre (dal peso specifico anomalo) nell'età mesozoica, cioè tra i 65 e i 230 milioni anni.

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La collezione di Ica è organizzata per soggetti ed include:

  • Le varie razze presenti sul pianeta
  • Animali antichi
  • Continenti perduti
    alcune pietre mostrano gli emisferi terrestri indicando l'esistenza di continenti sconosciuti, forse Atlantide, Mu e Lemuria, di cui oggi rimane conoscenza nella nostra mitologia ( 1 )
  • Cataclismi del pianeta
    con l'aiuto di geologi, il Dr. Cabrera ha cercato di interpretare le mappe geografiche. Basandosi su sofisticate simulazioni al computer, ha confermato che il profilo dei continenti è estremamente accurato e concorda con la situazione geologica del pianeta, come doveva essere 13 milioni di anni fa.
  • Procedure mediche
    • trapianti di organi e di emisferi cerebrali
    • estrazione di materiale cellulare dalla placenta e sua reintroduzione nell'organismo per impedire il rigetto degli organi
    • parto cesareo unitamente ad agopuntura come forma di anestesia
    • apparecchi per mantenere in vita gli operati, alimentati da una forma di energia che sembra provenire dallo stesso chirurgo
    • manipolazione di codici genetici e prolungamento della vita
    • i vasi sanguigni vengono ricollegati utilizzati tubi riassorbibili dal corpo, sfruttando la naturale rigenerazione delle cellule
  • Astronomia e viaggi spaziali
    • secondo il Dr. Cabrera chi ha inciso le pietre era a conoscenza dell'esistenza della vita su altri pianeti e galassie e possedeva dispositivi tecnologici per viaggiare nello spazio. In effetti alcune rappresentazioni dei continenti della terra sono molto simili a fotografie aeree scattate da grande altezza. Cabrera suggerisce la possibilità che la piana di Nazca, con i suoi disegni visibili solo da un aereo, fosse una specie di base di partenza per questi veicoli.
    • Una delle pietre mostra un uomo che osserva una cometa a mezzo di un telescopio. Nello stesso disegno sono rappresentati i pianeti Giove e Venere e un eclissi di sole.  Altre pietre rappresentano 13 diverse costellazioni incluse le Pleiadi. ( 2 )
  • Strumenti musicali

Non solo è stato confermato che non può essere stabilita nessuna relazione con le culture andine conosciute, inca e preincaiche, ma è chiaro che le pietre costituiscono una vera e propria biblioteca, una biblioteca di pietra che racchiude un bagaglio conoscitivo straordinario, di gran lunga più evoluto del nostro.

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Con oltre 15.000 pietre scoperte fino ad oggi e le teorie conseguenti alla loro interpretazione, l'enigma è ancora lontano da una conclusione definitiva; in ogni caso è ben lontano dagli attuali paradigmi scientifici e può essere considerato il teatro di un avvenimento di enorme importanza antropologica che potrebbe far riscrivere del tutto la storia dell'umanità.

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